È da oltre vent’anni che l’Associazione Marinara “Aldebaran” di Trieste cura in occasione delle festività di
fine anno la stampa di un biglietto ciascuno con il disegno di una delle navi
mercantili maggiori e minori varate dai cantieri del Golfo di Trieste.
È venuta a formarsi una piccola galleria rappresentativa di
quella che è stata l’attività produttiva e rappresentativa principale della
Venezia Giulia nel periodo corrente dalla metà del 1800 alla seconda metà del
1900 con molte unità alcune delle quali hanno conquistato un nome nella storia
della marineria internazionale comparendo sulle linee transatlantiche di
maggior rilievo e competitività (Americhe, Medio ed Estremo Oriente,
Australia). Non sono ancora dimenticati i nomi della “Saturnia”, prima grande
motonave, della “Victoria”, prima delle due motonavi con lo
stesso nome notissima a suo tempo per la filante estetica dello scafo,
del “Conte di Savoia” il più grande e bel transatlantico costruito localmente.
Non possono mancare le unità minori molto attive sulle linee costiere locali
(Bassa Friulana, Istria, Dalmazia) impegnate in servizi insostituibili di
interesse economico e funzione sociale, dei quali è stata portabandiera
I cartoncini, tutti della stessa misura ( cm 25 X cm 10,5 )
e disegnati a penna dalla stessa mano (Aldo Cherini) occupano un posto non
disprezzabile nel campo del collezionismo che ne assicura una validità tematica
e non priva di valore dato dal non rilevante numero delle copie stampate.
Vengono presentati in ordine cronologico in due gruppi secondo la data di uscita di cantiere della nave o dalla data d’entrata in servizio locale.
Dal 2006 inizia una nuova serie dedicata alle imbarcazioni locali
(cliccare sull’immagine
per l’ingrandimento full screen)
Navi
maggiori
P/s “Trieste” – Arsenale del Lloyd Austriaco,1870 – Armatore Lloyd Austriaco |
P/s “Imperator” – Arsenale del Lloyd Austriaco, 1887 – Armatore Lloyd Austriaco |
P/s “Gablonz” – Cantiere San Rocco, Muggia, 1912 – Armatore Lloyd Austriaco (poi “Tevere” del Lloyd Triestino) |
P/s “Kaiser Franz Joseph I° ” – Cantiere Navale di Monfalcone, 1912 – Armatore Cosulich (poi “Presidente Wilson” ) |
M/n “Saturnia” – Cantiere Navale di Monfalcone, 1925 – Armatore Cosulich, poi S.N. Italia |
M/n “Victoria” – Cantiere Navale San Marco, 1931 – Armatore Lloyd Triestino |
T/n “Conte di Savoia” – Cantiere Navale San Marco, 1932 – Armatore Italia F.R. Genova |
M/n “Oceania” – Cantiere Navale di Monfalcone, 1933 – Armatore Italia F.R. Genova |
P/s “Conte Verde” – di costruzione inglese, con i colori del Lloyd Triestino 1935 |
M/n “Augustus” – Cantiere Navale San Marco, 1952 – Armatore S.N. Italia, Genova |
M/n “Victoria” (2) – Cantiere Navale San Marco, 1953 – Armatore Lloyd Triestino |
T/n “Ausonia” – Cantiere Navale di Monfalcone, 1957 – Armatore Adriatica Spa di Navigazione, Venezia |
T/n “Galileo Galilei” – Cantiere Navale di Monfalcone, 1963 – Armatore Lloyd Triestino |
T/n “Raffaello” – Cantiere Navale San Marco, 1965 – S.N. Italia Genova |
M/n “Italia” – Cantiere Felszegy, Muggia, 1967 – Crociere d’Oltremare, Cagliari |
(fuori serie) Incrociatore pesante “Trieste” – Stabilimento Tecnico Triestino, Trieste, 1928 |
P/s “Itala” – Cantiere Navale San Rocco, 1883, qui dal 1929 con i colori dell’Armatore Roberto Schiavon di Isola, poi Trieste |
P/s “Nesazio” – Stabilimento Tecnico Triestino, 1904 – Armatore S.N. Istria-Trieste |
M/n “San Giusto” – Cantiere Navale Odero, Terni di Muggiano, 1929 – Armatore S.N. Istria-Trieste |
M/n “Pola” – Cantiere Navale San Marco, 1941 – Armatore S.N. Istria - Trieste |
P/s “Italia L.” – di costruzione olandese, armato dall’A.C.N.A. Azienda Comunale Navigazione Autotrasporti, Muggia 1957 |
P/s “Nazario Sauro” – Stabilimento Tecnico Triestino, 1898 – Società di Navigazione Capodistriana |
Imbarcazioni locali minori
Bragozzo: E’ il peschereccio tipico dell’alto e medio Adriatico. Originario di Chioggia, nero nello scafo a fondo piatto con la prua decorata vistosamente e le vele dipinte di giallo ocra e rosso mattone contrassegnate da un complesso simbolismo di riconoscimento ottico, che non ha eguali in nessun altro mare. Presente in tutte le zone pescose secondo antiche consuetudini e accordi internazionali tra gli stati rivieraschi interessati. |
Trabaccolo: Il trabaccolo è
la navicella di piccolo cabotaggio che ha dominato in tutto l’Adriatico fino
ad un’epoca non molto lontana. Robusto e capiente, di buone qualità nautiche,
costruito da tutti i cantieri minori dal settentrione al meridione servendo
in un grande numero di esemplari nel trasporto di ogni tipo di merci talora
con carichi tali da avere il mare a lambire la coperta. Ha alzato le bandiere
dell’Austria, del Montenegro, dell’Albania e più che mai dell’Italia
oltrepassando anche lo stretto d’Otranto fino alla Sicilia. Caratteristici gli “occhi
apotropaici” in altorilievo, di antichissima origine
nautica e capaci di segnalare e allontanare i pericoli. Il registro
navale austriaco segna 108 siti di costruzione, il registro italiano del 1940
segna 357 porti d’armamento e costruzione, una forza di piccolo naviglio
senza pari. |
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Pielego: Il cabotaggio praticato nell’Adriatico è stato
intenso fin dai tempi più antichi con numerosi tipi di natanti da carico
generale, non escluso il traghetto di passeggeri occasionali. Dei tuttofare
che col tempo sono venuti a perfezionarsi giungendo così al trabaccolo,
onnipresente spina dorsale operativa, e alle sue varianti, di cui la più
robusta, capiente e meglio utilizzabile è stato il pielego
che si è distinto dal trabaccolo a colpo d’occhio per il fatto di presentare
una struttura poppiera arrotondata o modificata a specchio, con basso
cassero, e una vela da goletta al posto della tradizionale vela al terzo. Comparso
verso la seconda metà del |
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Ultimo aggiornamento 05/12/2008
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