La Sabaudia è stata impostata in quello che era conosciuto
come il 2° squero di Pirano alla fine del 1933.
Dal contratto preliminare per la sua costruzione, redatto in data 12 novembre
1933, si rileva:
“I .Sigg. Andrea ed Antonio Dapretto fu Almerico si impegnano ed obbligano di
costruire nel proprio cantiere di S. Bemardino per conto dei Sigg. Azzo
Fornezza fu Pietro, Gilberto Pascolutti fu Antonio, Bartole Giorgio e Antonio
fu Marco un trabaccolo - veliero - delle seguenti dimensioni:
- Lunghezza metri 21 in colomba fuori aste;
- larghezza massima in mezzana, fuori le corbe, metri 6,50;
- altezza in mezzaria, linea retta, metri 2;
- aste a puppa e prova grosse cm. 15 x 22;
- chiglie di rovere o di cervato di 2 pezzi 17 x 20;
- piane grosse cm. 13x15, nella sentina 1 cm. più strette;
- brazzi grossi cm. 12 x 13;
- paramizale di due pezzi 40 x 35 fino al motore;
- otto file per parte di parascosole 5 x 20;
- due paramizaletti per parte 11 x 20;
- una centa in stiva 6 x 22;
- i contraforti i primi 14 x 24 i secondi 6 x20;
- la catena di bocca 12 x 24, tutte le altre 8 x 22;
- i sprisetti in coperta 11 x 22
- l’operamorta con due cavibanda con giardinetto a puppa, occhi di legno, grue,
quattro zoie a puppa e quattro a prova;
- quadro di boccaporto lungh. m. 3 e larghezza 2;
- i soglieri grossi 13 X 35 colle rispettive boccaporte;
- a puppa spiraglio per il motore, meno le lastre e ferriata;
- un stiric per il carico;
- cinque file di corsie 6 x 20;
- coperta di legno pino grossezza 5 x 16;
- due bitte per ormeggio, una a puppa e una a prova;
- tre file di fascie di bocca di fuori grossezza cm. 8 x 20;
- i madieri del serraglio grossi 5 x 20, quelli del fondo saranno 2 mm. più grossi;
- due tambucchi uno a puppa e uno a prova;
- paioli e parapetti, camera di prova, la camera di puppa verrà fatta a carico
dell’armatore.
- due longarini corrispondenti al motore con le rispettive viti a tampagno,
posto in opera la stellamorta.
Tutta la fittura verrà fatta con chiodi e passaizzi galvanizzati.
Ferramenta grossa, s’intende sei femmine colla rispettiva stanga, rigola in
ferro, lande quanto occorre, occhi e anelli di coperta, quattro
occhi di ghisa 2 a puppa e 2 a prova, 16 braccioli in ferro in stiva alle
murate, otto per parte, col rispettivo cavaletto pel sponter. Calfataggi in
regola d’arte.
Il veliero dovrà essere pronto e varato entro il mese di ottobre 1934 per il
prezzo di Lire 35.000 (trentacinquemila).
Il pagamento verrà fatto in quattro rate, I Sigg. Azzo Fornezza, Gilberto
Pascolutti, Giorgio e Antonio Bartole si obbligano di versare ai Sigg. Dapretto
la prima rata di Lit. 8.000 (ottomila) alla firma del presente preliminare, la
seconda rata di Lit. 9.000 (novemila) a barca incorbata, la terza rata di Lit.
9.000 (novemila) a barca pronta al serraglio ed il saldo alla consegna.
L’eventuale premio che il R. Governo avesse ad assegnare al Moto- veliero
costruito verrà diviso in due parti, una al costruttore ed una all’armatore. Le
spese del contratto saranno a carico degli armatori. I signori Dapretto
dovranno assicurare il veliero in costruzione fino alla consegna contro
l’incendio per l’importo di Lit. 35.000.=
Tanto venne tra le parti convenuto, in fede di che le stesse
si sotto- scrivono come segue. La presente serve pure per ricevuta delle Lit.
8.000 (ottomila) versate quale prima rata.
Trieste, li 12 novembre 1933.”
Seguono le firme e le dichiarazioni di ricevuta delle altre 3 rate, l’ultima in
data 19/10/1934.
Dopo il varo la Sabaudia fu ormeggiata nel porto di Pirano al molo piccolo dove
fu armata con randa e trinchetto con vela al terzo, due fiocchi e una
tormentina. Un motore “Satima” da 50 Kw e un motore per il verricello. La
ferramenta piccola fu fatta nell’officina del Sig. Tull comprese le bigotte, le
griselle i paternostri, ecc. I motori sono stati installati dall’officina
Benci.
Comprendendo anche le catene, le ancore, i cordami, le tende e quant’altro è
necessario nell’ armamento di un trabaccolo è venuta a costare 140.000 Lire.
il primo equipaggio della Sabaudia era formato da: Bartole Giorgio, capobarca;
Fonda Giordano, motorista; Giachin Pietro, nostromo; Ruzzier Giorgio, cuoco e
Rosso Francesco marinaio. Essendo nuova e quindi ritenuta più sicura ottenne
subito buoni noli facendo trasporti di zucchero, farina, riso ecc, comunque
trasportava anche sale, carbone, “lopa”, legname, cemento, birra in barili ed
in casse di bottiglie.
L'eco di Pirano n°24